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Roma, 3 maggio 2017 – Soddisfazione e compiacimento per la dichiarazione congiunta firmata ieri a Parigi dal Ministro Dario Franceschini e dal Ministro Audrey Azoulay è stata espressa dal Presidente di Confindustria Cultura Italia, Marco Polillo.

“Apprezziamo molto questa dichiarazione perché mette al centro della discussione intorno al Mercato Unico Digitale la centralità dell’industria creativa e l’importanza per i due paesi di difendere la proprietà intellettuale quale leva strategica per rilanciare e valorizzare il nostro patrimonio artistico e culturale – ha commentato Polilllo. Un capitale fatto di imprese, autori, creativi che arricchiscono il nostro continente a livello socio-economico e promuovono la nostra diversità culturale”.

Le imprese culturali in Italia, secondo una recente ricerca elaborata da Ernst & Young, valgono 47,5 miliardi ed occupano oltre un milione di persone

“Su tutti i principali temi in esame a Bruxelles – ha proseguito Polillo – e rispetto ai quali la nostra filiera aveva da tempo richiamato l’attenzione delle istituzioni italiane e comunitarie, il nostro Governo ha preso una posizione chiara e netta.

In particolare:

– sulla tutela del principio di territorialità e della libertà contrattuale per il settore audiovisivo;

– sul superamento del value gap e sulle responsabilità degli intermediari di internet in questo mercato;

– sulla ricerca di soluzioni contrattuali prima di procedere con nuove eccezioni o limitazioni al diritto d’autore;

– sulla necessità di garantire una giusta remunerazione sia agli autori sia alle industrie culturali;

– su un enforcement più efficace dei diritti sul web.

Questo posizionamento giunge nel momento migliore perché di questi dossier si sta discutendo presso il Parlamento europeo e l’auspicio adesso è che le Istituzioni comunitarie ne possano tenere da conto in vista delle votazioni in agenda per le prossime settimane”.

“Desideriamo ringraziare il Ministro Dario Franceschini e il nostro Governo – ha concluso Polillo – per aver condiviso l’opportunità e l’esigenza di mettere al centro del dibattito sul Mercato Unico Digitale l’industria culturale italiana e i suoi valori”.