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“Un buon compromesso il testo votato oggi: consumatori e industria culturale sono “sulla stessa barca” “Il diritto d’autore è riconosciuto leva strategica della creatività e stimolo all’innovazione”

Roma, 9 luglio 2015 – “Un buon compromesso”: è questo il primo giudizio di Marco Polillo, presidente di Confindustria Cultura Italia, la Federazione italiana dell’Industria Culturale aderente a Confindustria, sul testo del cosiddetto Rapporto Reda approvato oggi dall’Aula di Strasburgo.

“Apprezziamo – prosegue Polillo – il fatto che il diritto d’autore venga riconosciuto quale leva strategica per la promozione della creatività e stimolo all’innovazione. E’ stato pertanto smontato l’assunto, presente nella prima stesura formulata dal deputato Julia Reda del partito pirata, che l’attuale normativa sulla proprietà intellettuale costituisca un freno all’innovazione e un ostacolo allo sviluppo di nuovi modelli di business su internet. Creatori e Consumatori sono invece sulla stessa “barca” ed è interesse di produttori e autori migliorare l’accesso online ai contenuti culturali, senza per questo intaccare le licenze territoriali o ribaltare il quadro vigente in materia di eccezioni e limitazioni al diritto d’autore”.

“La versione originale del Rapporto Reda – continua – era fortemente sbilanciata e ancorata a principi e presupposti che non avevano fondamento giuridico e di mercato. Il nuovo testo sottolinea come non sia più sostenibile l’imponente “value gap” tra le remunerazioni dei fornitori di servizi (provider, motori di ricerca, aggregatori, social network) da una parte e autori e industrie culturali dall’altra. Il Rapporto richiama anche la necessità che la Commissione svolga accurate analisi dell’impatto di eventuali nuove eccezioni al diritto d’autore”.

“Siamo convinti inoltre – conclude Polillo – che si debba cogliere l’occasione del progetto sul Digital Single Market per potenziare l’enforcement dei diritti in quanto la pirateria è ancora un fenomeno illecito di proporzioni straordinarie. L’auspicio è che la Commissione possa fare tesoro di questo approfondimento, adottando dei provvedimenti che possano realmente rispondere alle necessità del mercato e valorizzare l’industria culturale europea”.