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Polillo: “Un’Agenda digitale senza contenuti culturali digitali non è nemmeno concepibile, anche se a volte ciò si dimentica”

Milano, 11 aprile 2012 – “Un’Agenda digitale senza contenuti digitali non è concepibile. Ancora oggi, nelle strategie istituzionali e nei tavoli relativi, i contenuti non sono ancora un elemento pari agli altri nei piani di azione, come invece devono essere. Siamo in tempo però per rimediare e per provvedere ad introdurre la parte creativa nell’Agenda”. E’ questo il richiamo del presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo intervenuto oggi a Roma all’ “Italian digital agenda” promossa da Confindustria Digitale.

“In Italia quando si parla di cultura si ha spesso la tendenza a pensare al passato- ha proseguito – Ma l’Italia è soprattutto un formidabile bacino di produzione culturale contemporanea e il digitale apre di fatto nuovi sbocchi per i contenuti culturali di qualità. E’ così per la musica, per il cinema e per i videogiochi, che nascono interamente digitali. Ma è così per l’editoria , l’offerta di libri elettronici riguarda a un anno dal lancio del mercato in Italia oltre il 20% delle novità pubblicate, e per l’audiovisivo. Il contributo dei produttori di contenuti può essere determinante in questo processo dal momento che la nostra esperienza è proprio quella di trasformare la creatività in termini di innovazione, senza mere trasposizioni da supporti materiali al digitale. Il nostro lavoro è interamente basato sull’innovazione, lo vediamo negli ebook per la scuola, e questo è ciò che possiamo mettere a disposizione. Certo serve un contesto adeguato, sia in termini di riduzione dell’IVA sul digitale, sia in termini di tutela del diritto d’autore”.

“Lo sviluppo di un’offerta legale è un prerequisito per un’efficacia lotta alla pirateria – ha concluso Polillo – ma è altrettanto vero che fermare la pirateria è un prerequisito per il pieno sviluppo di un’offerta legale. La ricetta è insomma sempre la stessa: innovazione e nuovi modelli di business”.sviluppo di un’offerta legale. La ricetta è insomma sempre la stessa: innovazione e nuovi modelli di business”.