La nuova Federazione riunisce le Associazioni delle imprese editoriali, discografiche, multimediali, dell’intrattenimento audiovisivo e dal vivo, nonché le imprese distributrici di tali beni e servizi che già facevano parte del sistema Confindustria. Sistema Cultura Italia riunisce infatti oltre all’Associazione Italiana Editori – AIE (editoria), anche AFI (fonografici), AGIS (spettacolo), ANES (stampa periodica specializzata), ANICA (cinema e audiovisivo), FIMI (discografici) e UNIVIDEO (home video).
Tra gli obiettivi della nuova Federazione c’è la tutela dei diritti e degli interessi collettivi degli associati sul piano nazionale, comunitario ed internazionale; la promozione della salvaguardia del diritto d’autore e la proprietà intellettuale in ogni sua forma; la lotta alla pirateria audiovisiva, discografica, editoriale e multimediale in ogni sua forma, modalità di espressione e manifestazione.
“La nuova Federazione – sottolinea Federico Motta, Presidente AIE, l’Associazione Italiana Editori – costituisce un’occasione fondamentale per rafforzare il settore culturale nel suo complesso all’interno delle logiche produttive e di sviluppo del nostro Paese. Come AIE abbiamo sempre chiesto attenzione e investimenti per i libri e la lettura; adesso li chiederemo per tutto il mondo dei contenuti, a partire dalla tutela e dal rafforzamento del diritto d’autore”.
Il presidente dell’Afi Luigi Barion esprime grande soddisfazione, prefigurando aspettative positive per la nascita della Federazione Sistema Cultura Italia. “AFI – afferma Barion – è convinta che le alleanze strategiche tra le varie Associazioni dell’industria culturale rafforzino lo spirito e la tenacia nelle comuni battaglie a favore degli operatori che affrontano il nuovo scenario dei diritti ed i problemi del mercato”.
Alberto Francesconi Presidente Agis – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – spiega che “la nascita in Confindustria di una Federazione unica che rappresenta l’industria culturale è un traguardo particolarmente significativo sia per la capacità dimostrata dalle singole associazioni di saper guardare oltre il proprio specifico, sia perché in questo modo l’industria della cultura, strategica nel nostro Paese, avrà maggiore visibilità e voce più forte nella stessa Confindustria e nell’interlocuzione con il governo, il Parlamento e gli altri soggetti istituzionali”.
“L’aggregazione in Federazione delle imprese che operano nel mondo culturale ha visto gli Associati dell’Anes convinti sostenitori – fa notare il presidente di ANES, Giuseppe Nardella – poiché siamo convinti del ruolo del tutto particolare che le riviste tecniche, professionali e specializzate hanno nel raccogliere e diffondere l’informazione e l’aggiornamento agli operatori dell’economia produttiva, professionale e commerciale. La nascita del Sistema Cultura Italia costituisce quindi per noi un punto di arrivo, ma anche e soprattutto un punto di partenza.”
Per Enzo Mazza, Presidente di Fimi, “l’industria che produce contenuti creativi è un asset fondamentale nell’economia di un Paese. La nascita di questa grande Federazione conferma la volontà delle industrie del settore di essere protagoniste nel rilancio dell’Italia sul fronte della competizione globale”.
Davide Rossi, presidente Univideo, avverte che “la percentuale di spesa dedicata dalle famiglie italiane ai consumi culturali e’ rimasta invariata negli ultimi 20 anni. Nonostante le molte nuove tecnologie siamo fermi ad una quota tra il 6 e il 7 % dei consumi totali nazionali.
In questi anni, altri settori come la moda, l’agroalimentare e l’arredamento hanno saputo fare sistema e guadagnare quote di mercato intercettando le maggiori capacità di spesa degli Italiani.
Avere finalmente una Federazione unitaria dell’industria culturale e’ certamente un passo fondamentale per mettere in campo iniziative che consentano di avviare un ciclo virtuoso e di sviluppo anche per i nostri settori d’impresa”.
E Paolo Ferrari, presidente di Anica aggiunge: “La nascita della Federazione delle industrie della cultura all’interno di Confindustria segna un punto importante per far crescere nel Paese la considerazione della Cultura come bene primario. Un bene che dobbiamo considerare anche da un punto di vista economico, oltre che fondamentalmente culturale. Lo sfruttamento armonico e appropriato dei diritti dell’ingegno, che accomuna le Associazioni che hanno aderito alla Federazione, è un volano importante per il nostro Sistema industriale, dal momento che veicola valori positivi di un Paese, come l’Italia, che ha sempre fatto della cultura un punto di forza. L’ANICA, da questo punto di vista, darà il suo contributo per rendere sempre più forte la Federazione, anche all’interno di Confindustria, nel rapporto con le altre aggregazioni industriali e le sedi territoriali.”