Confindustria Cultura Italia (CCI) si unisce all’appello delle organizzazioni europee delle industrie culturali e creative (allegato) che chiede un’implementazione efficace dell’AI Act, tale da consentire una forte tutela sulle opere protette rispetto al loro utilizzo per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale.
Le industrie culturali e creative, come ricordato nell’appello, sono essenziali per garantire la diversità culturale e la libertà di espressione nell’Unione Europea e, allo stesso tempo, ne sono un prerequisito. Ma oggi queste industrie si trovano a dover affrontare una situazione particolarmente difficile e dannosa, dove le aziende di AI generativa prelevano i contenuti protetti senza autorizzazione su larga scala per sviluppare i loro modelli. Le loro azioni si traducono in guadagni commerciali illegali e vantaggi competitivi ingiusti che favoriscono i loro modelli, servizi e prodotti di intelligenza artificiale, in violazione delle leggi europee sul copyright.
L’attuazione e l’applicazione del nuovo AI Act offre un’opportunità cruciale per affrontare tali pratiche scorrette, favorendo la realizzazione di un mercato delle licenze sano e sostenibile che incoraggi l’innovazione responsabile, garantisca un’equa concorrenza di mercato e una giusta remunerazione per i creatori e i titolari di diritti, impedendo in maniera efficace gli usi non autorizzati delle loro opere.
Per raggiungere questo obiettivo, le regole previste dall’AI Act – dall’obbligo per i fornitori di modelli di intelligenza artificiale di rendere disponibile al pubblico una sintesi sufficientemente dettagliata dei contenuti utilizzati per la formazione dei loro modelli all’obbligo per tali fornitori di dimostrare di aver messo in atto politiche per rispettare la legge UE sul copyright – devono essere rese efficaci.
Questo non è solo essenziale per salvaguardare il valore dei contenuti creativi europei, ma anche per garantire che i servizi di intelligenza artificiale generino output basati su input di alta qualità, diversificati e affidabili. Per questo CCI si unisce all’appello che chiede “il continuo supporto” dei legislatori per tradurre i principi dell’AI Act “in misure concrete nella prossima fase di attuazione per garantire un quadro equo e giusto, in cui l’innovazione dell’intelligenza artificiale nell’UE salvaguardi e rafforzi anche le industrie culturali e creative”.