“Non si può parlare di cavi e reti super veloci senza pensare a cosa ci andrà su. Servono fatti: Iva ridotta sul digitale, campagne informative, lotta alla pirateria, incentivi agli operatori che investono”
Roma, 3 ottobre 2012 – “Il Governo nel suo lavoro sull’Agenda digitale, che si dovrebbe concludere domani con l’approvazione in Consiglio dei Ministri, rimetta al centro i contenuti culturali. Si vogliono costruire “autostrade” per il digitale in Italia dimenticando che qualcosa bisogna metterci su: quel qualcosa siamo noi, quel qualcosa lo fanno da sempre le nostre industrie ed è dannoso per il Paese, non solo per i nostri settori, non prenderlo in considerazione”. E’ questo il monito lanciato dal presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo al convegno “L’Agenda digitale per lo sviluppo dei contenuti culturali” in programma questa mattina all’Auditorium di Roma.
I contenuti creativi sono un elemento chiave per lo sviluppo del mercato digitale: un segmento attraverso il quale l’Italia può ancora fare la differenza, visto il grande patrimonio artistico e culturale su cui il Paese può contare. “L’Europa lo ha compreso – ha proseguito Polillo-. La Commissione Europea, che intende valorizzare il settore come occasione di occupazione e crescita competitiva, stima che il settore della cultura e delle professioni creative valga qualcosa come il 4,5% del PIL, interessando 8,5milioni di lavoratori europei. Per questo anche nel nostro paese i contenuti culturali dovrebbero essere uno dei cardini intorno al quale far ruotare il dibattito sulla cosiddetta “Agenda Digitale Italiana”: internet è già il nostro presente, sarà anche il futuro per l’industria culturale. Ma, ad oggi, di contenuto si è ragionato molto poco nei tavoli pubblici e istituzionali – ha precisato -. Si continua a parlare di “cavi” e non si sta cogliendo l’occasione di riflettere su cosa vogliamo far viaggiare attraverso le reti superveloci. L’Italia è molto indietro su questo fronte. Manca di una strategia-paese e rischia di depauperare le nostre eccellenze: cinema, editoria, musica, spettacolo, fiction, ecc. Il Paese non ha neppure una posizione chiara in merito al rispetto dei diritti: libero non vuol dire gratuito a scapito dei diritti altrui: le condotte illegali vanno impedite e i comportamenti illeciti devono essere disincentivati”.
Quattro le priorità irrinunciabili per le industrie dei contenuti: politiche di sensibilizzazione degli utenti sui nuovi business-model con campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, soprattutto nelle scuole, sull’utilizzo responsabile del web. E ancora IVA ridotta per i prodotti culturali con il sostegno a livello UE della riduzione dell’aliquota IVA per gli acquisti online di contenuti culturali. Incentivi per gli operatori che investono in opere dell’ingegno e in piattaforme digitali per l’e-commerce della cultura, supportando gli investimenti delle aziende nei talenti emergenti attraverso un tax credit mirato e selettivo, nonché gli investimenti per la digitalizzazione dei cataloghi e per adattare i processi produttivi alle nuove esigenze del mercato on line. E “quarto, ma non ultimo – ha concluso Polillo – lotta alla pirateria digitale con una posizione non equivoca nei confronti della tutela della proprietà intellettuale”.
“Gli investimenti in infrastruttura e contenuti dovrebbero procedere di pari passo. – ha sottolineato l’on. Deborah Bergamini, relatrice al progetto di legge parlamentare – Una vera agenda digitale deve muovere da questi presupposti. Mi auguro che parlamento e governo si facciano carico di queste esigenze nell’imminente decreto digitalia”.
“L’Agenda digitale è una priorità di questo Governo e la tutela dei diritti è un presupposto per il funzionamento del mercato digitale – ha sottolineato in chiusura il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria Paolo Peluffo –. Rinnovo l’invito alla nuova Agcom, che già avevo rivolto al precedente Consiglio, di approvare rapidamente il regolamento contro la pirateria”.