Confindustria Cultura Italia: “Ne prendiamo atto ma è l’ennesimo paradosso di questa vicenda dell’assurdo. E’ una decisione a scapito della proprietà intellettuale e dell’industria culturale”
“Prendiamo atto della decisione del Parlamento Europeo di rigettare l’accordo ACTA senza attendere il parere della Corte di Giustizia UE, ma non possiamo non denunciare gli ennesimi paradossi a cui abbiamo assistito in questa vicenda”. E’ di grande amarezza il primo commento del Presidente di Confindustria Cultura Italia Marco Polillo, alla luce del voto del Parlamento europeo su ACTA.
“Le norme contenute nell’accordo bocciato – ha proseguito Polillo – sono già all’interno dell’ordinamento italiano e della maggior parte dei Paesi firmatari: ACTA aveva la sola funzione di armonizzare queste norme. Come troppo spesso accade quando si trattano i temi della proprietà intellettuale, le falsità diffuse da chi è interessato a continuare ad approfittare e trarre illeciti guadagni dal lavoro altrui ed amplificate artatamente in nome di un presunto “popolo del web” sono state fatte proprie dal decisore politico che continua a rincorrere istanze populistiche di cui non è in grado di comprendere l’origine, mostrando una persistente incapacità di capire le dinamiche della comunicazione in rete. Il tutto a scapito del lavoro intellettuale e dell’industria dei contenuti, un settore produttivo che dovrebbe fungere da spina dorsale per rilancio economico del vecchio continente e che invece rischia l’estinzione a causa di decisioni come questa”.
“Ancora – ha concluso -, è paradossale che i legislatori si riempiano la bocca parlando di politiche culturali e contemporaneamente decidano di continuare a proteggere chi uccide la cultura e la ricerca. Così come è paradossale che le tesi mistificatorie di chi vuole distruggere la proprietà intellettuale trovino solerti sostenitori anche su quei mezzi di informazione che fondano proprio sul lavoro intellettuale la propria attività e che rischiano di essere spazzati via dal saccheggio non autorizzato dei propri contenuti”.
Nel link di seguito la posizione delle imprese europee innovative dei settori manifatturieri e creativi