È nata da poco più di un anno Sistema Cultura Italia, la Federazione di Confindustria che comprende le associazioni di categoria dei settori dell’editoria (AIE ed ANES), della musica (AFI, FIMI e PMI), della produzione televisiva (APT), del cinema e dello spettacolo (AGIS, ANICA e UNIVIDEO). Un anno intenso, segnato da importanti attività, forse – mi rendo conto – “invisibile” all’esterno. Ma in questa fase così doveva essere, come è inevitabile in una fase di start up.
La Federazione che oggi rappresento riunisce infatti oltre17mila imprese del settore-cultura, che impiegano 42mila addetti per un valore aggiunto di circa 15 miliardi di euro. E’ nata quindi con le difficoltà collegate all’attivazione operativa di un’organizzazione nuova, che ha il compito di rappresentare realtà molto diverse fra loro anche se accomunate dalla valenza culturale dei prodotti e dei servizi e dalla volontà di promuovere la conoscenza del diritto d’autore e di difenderlo.
Nostro primo compito era quello di “identificarci”: capire le caratteristiche dei settori rappresentati e i relativi valori economici fondamentali, i cui primi risultati sono stati presentati nel corso della Conferenza dei Servizi di Confindustria che si è tenuta il 4 febbraio scorso in Assolombarda e che abbiamo contribuito ad organizzare.
Nostro primo obiettivo è stato quello di lavorare quotidianamente per tutelare e rafforzare il diritto d’autore. La Federazione, insieme alle singole associazioni rappresentate e alle organizzazioni antipirateria, si è già opposta con successo ai numerosi tentativi di modifica della legge sul diritto d’autore che erano indirizzati a scardinarne i principi fondanti e il sistema sanzionatorio (si voleva consentire una assoluta libertà di riprodurre e condividere materiale protetto – una vera “libertà di copia” – da parte di privati e istituzioni in nome della “libera circolazione delle cultura”). Ha inoltre assunto forti posizioni in ambito europeo in occasione della discussione della proposta di direttiva sulle sanzioni penali alle violazioni della proprietà intellettuale (la cosiddetta direttiva “enforcement penale”) e, in ambito nazionale, rispetto agli emendamenti e agli ordini del giorno presentati nella discussione del disegno di legge sulle cosiddette liberalizzazioni, del disegno di legge (ora diventato legge) sull’organizzazione della SIAE e del disegno di legge Finanziaria. Rapportandosi direttamente al Ministro Rutelli, ha insistito affinché le competenze in materia di diritto d’autore venissero assegnate ad un organo autorevole: oggi la competenza è stata conferita alla Direzione generale per i Beni librari e gli istituti culturali e ci auguriamo che questo porti a risultati concreti.
Nelle scorse settimane Sistema Cultura Italia e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici hanno inoltre chiesto congiuntamente al Ministero delle Comunicazioni di riavviare il tavolo di confronto istituito nel marzo del 2005 con il cosiddetto Patto di Sanremo per studiare soluzioni condivise idonee a sviluppare il mercato dei contenuti nel pieno rispetto del diritto d’autore.
A tutte queste attività – che prima ho definito “invisibili” – seguirà una fase più “visibile” per la Federazione. E’ infatti in programma l’organizzazione di un incontro pubblico con Denis Olivennes, presidente della Fnac e a capo della commissione governativa francese sulla tutela del diritto d’autore, nei prossimi mesi in Italia per presentare il proprio libro “La gratuità è un furto: questa sarà l’occasione per aprire una discussione pubblica a più ampio raggio sulle problematiche connesse al rapporto tra il diritto d’autore e le nuove tecnologie.
Federico Motta
Presidente Sistema Cultura Italia